Spesso le persone confondono questi termini, frequentemente indicandoli tutti come “omeopatia”, forse perché è un tipo di terapia di cui ultimamente si parla di più. Vorrei quindi chiarire qui i diversi significati di queste parole poiché, se è vero che c’è qualcosa che li accomuna, ci sono anche delle profonde differenze fra essi.
Iniziamo con l’OMEOPATIA: si tratta di una medicina naturale che utilizza rimedi vegetali, animali e minerali. Questi rimedi, diluiti e dinamizzati secondo il metodo del dott. Hahnemann, stimolano la naturale capacità di autoguarigione dell’organismo. Per una stessa malattia si utilizzano rimedi diversi a seconda del soggetto da curare, in quanto l’omeopatia è una medicina olistica, che tiene conto dell’individuo nella sua interezza e mette il soggetto, e non la malattia, al centro della diagnosi e cura.
E’ particolarmente adatta per la cura dei disturbi funzionali, quelli cioè in cui gli organi sono lesi nella loro funzionalità, ma non nella struttura.
L’omeopatia si fonda su due principali criteri: la similitudine e la diluizione.
A differenza dei farmaci allopatici, che curano con “il contrario”, l’omeopatia utilizza “il simile”: questo significa che si impiega, in forma opportunamente diluita e dinamizzata, lo stesso rimedio che in quantità ponderale indurrebbe in un individuo sano i sintomi lamentati dal malato.
L’altro criterio fondamentale è quello della diluizione: la sostanza medicamentosa viene infatti diluita in forma decimale (D), centesimale (CH), o millesimale (M o 10M): più alta è la diluizione, più si agirà nel profondo del soggetto, indipendentemente dai sintomi fisici, ma a partire da essi.
L’omeopatia è quindi una medicina energetica, per 3 motivi:
– la diluizione oltre la 12CH dal punto di vista chimico non contiene più alcuna molecola, quindi si tratta di informazione energetica che, grazie alla memoria dell’acqua, viene trasferita dal rimedio al solvente, e da questo al soggetto;
– la dinamizzazione, o succussione, è un procedimento fisico che aggiunge energia al medicamento;
– si tratta di una medicina che mira al riequilibrio energetico della persona, in una visione olistica.
Ed eccoci alla FITOTERAPIA: la parola significa letteralmente “terapia vegetale”, ma la sua origine “phyto” significa anche creatura, essere, e generare. Ciò è spiegato dal fatto che il regno vegetale è l’unico autotrofo, cioè capace di trasformare (con la fotosintesi clorofilliana e grazie al sole) sostanza inorganica (anidride carbonica e acqua ) in sostanza organica (glucosio). Le piante sono per questo alla base della catena alimentare, e senza di esse non vi sarebbe vita animale (e quindi umana).
A differenza dell’allopatia che, in quelli che chiamiamo farmaci, utilizza i singoli principi attivi sintetizzati in laboratorio (pertanto non naturali), la fitoterapia si avvale spesso del fitocomplesso, ovvero la pianta intera. Questa è un organismo che svolge il suo ruolo terapeutico “in toto”, cioè in un insieme di principi attivi e coadiuvanti, la cui sinergia è senz’altro superiore all’efficacia della semplice somma degli stessi. Il “totum terapeutico” agisce per risonanza, in base al tipo di malattia ma anche alla forma della pianta, e agli archetipi planetari che associano oppure oppongono il disturbo, il soggetto e la pianta stessa.
Della fitoterapia fa parte anche la FLORITERAPIA, che utilizza l’energia dei fiori principalmente per riequilibrare le emozioni della persona.
Ed infine la NATUROPATIA: è una disciplina che utilizza tecniche e terapie naturali al fine di migliorare lo stato di benessere e la qualità di vita del soggetto.
Anche questa è una medicina energetica, e come tale considera la persona in modo olistico, cioè nella sua globalità di corpo, mente ed emozioni e, attraverso il riequilibrio energetico e la consapevolezza, stimola la naturale capacità di autoguarigione che ogni essere ha dentro di sé.
Si occupa di prevenzione ed educazione alla salute, di sostegno ed accompagnamento ad importanti terapie allopatiche, e di riduzione dei disturbi funzionali.
Può lavorare in collaborazione con un medico, e a sostegno del soggetto per il recupero del proprio benessere psicofisico.
Poiché i percorsi formativi sono diversi, ogni naturopata sceglie le discipline a sè più congeniali, e nel trattamento dei disturbi può utilizzare tecniche diverse.
Nel mio studio di naturopatia e riflessologia offro consulenze naturopatiche utilizzando tecniche di riflessologia, shiatsu, fiori di Bach, fitoterapia, cristalloterapia, alimentazione naturale. Queste discipline possono essere un valido strumento di prevenzione, o integrazione ad altre terapie, in numerosi disturbi: stress, ansia, insonnia, cattiva digestione, dolori vaganti e di vario genere. Ma anche paura, rabbia, mancanza di gioia, preoccupazione, stati depressivi. In generale tutti quei disturbi o dolori che non sono ancora classificati come malattia, o che non hanno un riscontro negli esami clinici.
Attraverso tecniche naturali e non invasive, che solitamente inducono uno stato di rilassamento e agiscono sul flusso energetico dell’individuo per ristabilirne l’equilibrio, posso aiutarvi a raggiungere l’armonia con l’ambiente circostante, e soprattutto con voi stessi.