Le origini della riflessologia risalgono ancora a 5000 anni fa, in India e Cina, ma il più antico documento (2330 circa a.C.) che ne conferma l’utilizzo fu scoperto in Egitto. Presso le tribù indiane del Nord America si utilizza abitualmente, e si pensa che essi abbiano appreso tale pratica dai Maya o Incas del Sud America. Secondo alcuni ricercatori, in ogni tempo e luogo della terra si trovano notizie relative all’utilizzo di questo metodo.
La riflessologia è una tecnica naturale e non invasiva, che induce uno stato di rilassamento in grado di alleviare la tensione e sciogliere i blocchi del flusso energetico causati dal vivere quotidiano.
Questo massaggio, che si effettua con la digitopressione di alcuni punti del piede, della mano o di altre zone del corpo, che riflettono i nostri organi e sistemi, permette di farne un accertamento dello stato di equilibrio o squilibrio energetico, e di ripristinarne la circolazione energetica.
Una corretta circolazione energetica è necessaria per il nostro benessere. Se osserviamo bene, notiamo che tutto ciò che ci circonda è vivo, è in movimento: la terra, il sole e l’acqua da cui dipendiamo sono in costante movimento. Il movimento è vita, la stagnazione è morte, o comunque malattia, disturbo.
I punti energetici dolenti, corrispondenti agli organi in squilibrio, sono come un segnale d’allarme che consente di individuare una disarmonia prima ancora che si manifesti come malattia; se ripetuta per circa 10 trattamenti, la riflessologia rappresenta quindi, in questo senso, un prezioso strumento di prevenzione, che stimola le capacità naturali di autoguarigione dell’individuo.
Ogni trattamento dura circa 1 ora.