Arrivano le feste natalizie: le luci si accendono ovunque, musica e campanelli risuonano, la gente si abbraccia e bacia per farsi gli auguri; sembra che tutti si vogliano bene, che siano più contenti del solito ……………
ma non è così per tutti. C’è chi soffre questo periodo più di ogni altro, perché più di ogni altro sente tristezza, malinconia, mancanza di qualcosa o di qualcuno. In poche parole: sente il vuoto.
Chi non l’ha mai provato non capisce di cosa parlo; sono parole a cui non riesce a dare collocazione.
Ma quando domando a qualcuno se sente senso di vuoto, e vedo una piccola luce che dagli occhi di fronte arriva fino a me, capisco che ho colto nel segno. Un’espressione quasi di meraviglia si disegna sul volto che ho davanti, perché sono riuscita a dare un nome ad una sensazione che al soggetto pareva vaga.
Eppure è abbastanza chiaro: può essere il vuoto del portafoglio, o addirittura quello della dispensa, perché la persona si sente in difficoltà economiche; può essere il vuoto rimasto da un’azienda che abbiamo venduto o comunque ceduto ad altri; può essere il vuoto lasciato da una persona cara che è passata ad un’altra vita; può essere il nido vuoto, perché i figli ormai grandi se ne sono andati; o, ancora, può essere il vuoto nell’addome lasciatoci dal bimbo che ci è nato, separandosi per sempre da noi.
Il vuoto è uno spazio nella nostra mente e, soprattutto, nel nostro cuore, che non viene utilizzato. E’ un’interruzione dei nostri sentimenti; fa male ma è come se non lo sentissimo: non capiamo cos’è che fa male perché è qualcosa che non c’è.
Ma come per tutto ciò che esiste c’è un’altra faccia della medaglia: con quel vuoto possiamo farci qualcosa. Possiamo far sì che diventi un posto utile per qualcosa o qualcun altro.
Una volta compreso cos’è, possiamo riempirlo.
Ci sono vuoti che riusciamo a superare in qualche mese, altri che possono durare tutta la vita.
Allora dobbiamo fare qualcosa, perché la vita è un dono, e ogni suo spazio va ben utilizzato.
Io posso essere d’aiuto: con l’ascolto, la condivisione, i trattamenti di riequilibrio e qualche fiore di Bach.
Per ritornare a sentire vivo ogni nostro spazio.
Buon Natale