Soltanto pochi vivono nel presente.
Molti guardano sempre al futuro, come quando si cammina velocemente e la nostra voglia di andare in fretta è tale, che spesso la parte alta del corpo arriva prima di quanto non riescano a fare le gambe. Anche se non sono particolarmente veloci, queste persone non riescono mai a godere del presente, in quanto esse vivono sempre programmando qualcosa per il giorno, il mese, o l’anno successivo.
Altri vivono guardando sempre indietro, come una persona che cammini volgendosi in continuazione: prima o poi, a forza di guardare indietro non riuscirà a vedere ciò che le sta davanti. Inoltre, il cammino sarà ben difficile se le gambe vanno avanti, e la testa guarda indietro…
Spesso guardiamo indietro perché soffriamo di nostalgia: ci mancano la giovinezza, i tempi in cui vivevamo più agiatamente, i figli quand’erano bambini, un amore finito, una persona che non c’è più. In ogni caso, troppi ricordi non ci permettono di vivere nel presente, né di progredire, se restiamo attaccati ad essi. Ci bloccano allo stato attuale, dove non è più possibile tornare indietro, ma nemmeno proseguire. Ci immobilizzano in una situazione di stallo.
Ma tutto questo non fa male soltanto a noi: la nostalgia verso una persona che non c’è più la trattiene ancora, in qualche modo, accanto a noi, impedendole di proseguire verso il suo destino. Il nostro attaccamento ad essa intralcia la possibilità che la sua anima lasci il corpo per proseguire nella sua evoluzione, sia essa accanto a Dio, alla grande luce, o verso un nuovo corpo, una nuova vita da vivere; di sicuro non è questo che vorremmo per l’anima di qualcuno a cui abbiamo voluto tanto bene.
Allora, per il bene nostro ed il suo, non possiamo fare altro che imparare ad accettare il pensiero che aver conosciuto questa persona è stato molto bello per noi, che essa ha svolto un ruolo importante in una parte della nostra vita, e per questo possiamo ringraziarla. Ma dobbiamo altresì accettare che quella fase della vita è terminata, e che ognuno di noi ha il suo percorso da intraprendere. Per un attimo (o forse qualche decina d’anni) abbiamo viaggiato insieme, ma le nostre strade ora si separano.
Niente dura per sempre: prima o poi tutto ciò che arriva va lasciato andare.
Ci resta un ricordo dolce, armonioso, di bellezza, ma non di rimpianto: faremo così a quell’anima amata il nostro più grande regalo. E potremo proseguire, grati dell’esperienza vissuta, più ricchi di prima.